Campionati esotici che hanno avuto un'esplosione mondiale

Oggi parleremo di alcuni campionati calcistici che potremmo definire esotici, ovvero non sono campionati rinomati a livello mondiale o solitamente molto attraenti dal punto di vista competitivo o per lo sviluppo della carriera. Tuttavia, in determinati momenti hanno catturato l'attenzione globale riuscendo ad attirare alcuni dei migliori giocatori del mondo, solitamente con contratti molto redditizi.

Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero ha giocato nel campionato indiano

India

Sebbene il calcio sia uno sport molto popolare in India e venga praticato da oltre un secolo e mezzo, solo nel 1996 è stato istituito un torneo nazionale organizzato, inizialmente chiamato National Football League, poi diventato I-League (in modo simile alla A-League australiana, alla K-League sudcoreana e alla J-League giapponese). Nel 2013 è nata la Indian Super League, che ha relegato la I-League al secondo livello, un po' come è successo in Inghilterra con la creazione della Premier League.

In quell'occasione, l'India ha cercato di avere un impatto maggiore sul calcio mondiale creando un torneo notevolmente più breve rispetto a quelli del resto del mondo (durata di poco superiore ai due mesi) e offrendo contratti significativi a giocatori veterani che erano stati grandi stelle, e persino a giocatori già ritirati. È così che nel 2014 sono arrivati in India nomi come Luis Garcia (ex Liverpool e Barcellona), Robert Pires, Elano, David Trezeguet, Alessandro Del Piero e Fredrik Ljungberg.

La combinazione tra un contratto ben pagato e un torneo breve si è rivelata attraente per diversi giocatori di alto livello e, all'epoca, divenne una vera e propria sensazione che attirò l'attenzione mondiale. Negli anni, il torneo si è evoluto in un formato più simile agli altri campionati, e i contratti sono diventati meno allettanti, per cui lo stesso livello di giocatori non è più disponibile.

Cina

Come l'India, anche la Chinese Super League ha avuto un predecessore semi-professionale creato nel 1987 e diventato professionale nel 1994, anche se l'attuale campionato è stato istituito solo nel 2004. La creazione della lega ha permesso una migliore struttura calcistica nel Paese, anche se l'attenzione mondiale è arrivata solo anni dopo. Alcune delle maggiori aziende cinesi hanno iniziato a investire nel calcio, sia a livello locale che internazionale.

Questo ha messo i club cinesi in condizione di firmare alcuni dei migliori giocatori del mercato europeo. Il punto di svolta è arrivato nel 2012, quando lo Shanghai Shenhua ha ingaggiato Nicolas Anelka e Didier Drogba, e questi acquisti hanno innescato un effetto valanga su tutta la lega. Negli anni successivi sono arrivati nomi come Alberto Gilardino, Robinho, Paulinho, Demba Ba, Oscar, Carlos Tevez, Ricardo Carvalho, Alexandre Pato, Jackson Martinez ed Ezequiel Lavezzi, oltre a top manager come Luiz Felipe Scolari, Felix Magath, Sven-Göran Eriksson, Manuel Pellegrini e Marcello Lippi.

Il livello di spesa e una serie di problemi come la corruzione nei club e la pandemia di COVID-19 hanno colpito duramente il calcio cinese, al punto che molti club sono entrati in situazioni finanziarie critiche. Di conseguenza, la maggior parte dei grandi giocatori ha lasciato la lega, decretando la fine della bolla del calcio cinese.

Bandiera MLS

Stati Uniti

Il caso degli Stati Uniti è particolare perché ha vissuto un'evoluzione curiosa nel corso degli anni. Per comprenderla, bisogna tornare alla metà degli anni '70, quando Pelé firmò con i New York Cosmos. La leggenda brasiliana lasciò il Santos non per un gigante europeo, ma per gli Stati Uniti, dove lo attendeva un contratto senza precedenti. Il calcio era uno sport molto popolare nel mondo, ma non in Nord America, dove è sempre stato superato da sport più "nativi" come basket, baseball e football americano. L'arrivo di Pelé portò potenziale alla NASL (North American Soccer League).

Il suo arrivo motivò altre stelle dell'epoca a seguirlo: Franz Beckenbauer, Carlos Alberto, Johan Cruyff, George Best ed Eusebio firmarono con club della NASL. Sebbene inizialmente il pubblico mostrasse interesse, col tempo il modello divenne insostenibile e, complici anche problemi economici, la lega fu costretta a chiudere. Questo fu il primo grande tentativo degli USA di affermarsi nel calcio con una lega propria. Il secondo tentativo arrivò qualche anno dopo, precisamente nel 1996, con la nascita della Major League Soccer (MLS), torneo nato grazie al fatto che gli Stati Uniti avevano ospitato i Mondiali FIFA del 1994.

Anche con la NASL c'erano stati problemi con la FIFA perché si volevano imporre regole nuove più attraenti per il pubblico, cosa che si è ripetuta anche nei primi anni della MLS. Come previsto, la lega cercò di attirare grandi nomi, come Carlos Valderrama, Jorge Campos, Marco Etcheverry e Roberto Donadoni per avvicinare più pubblico agli stadi. Col tempo, la MLS ha adottato un modello più simile a quello delle altre leghe mondiali, pur mantenendo alcune caratteristiche tipiche dello sport professionistico americano, come il fatto che i contratti dei giocatori siano con la lega e non con i club, e l'assenza di promozioni e retrocessioni.

A differenza degli altri campionati di questa lista, la MLS ha trasformato la sua struttura in qualcosa di più sostenibile nel tempo, riuscendo a ingaggiare nomi come David Beckham e Thierry Henry in passato, o Lionel Messi e Luis Suarez oggi, mantenendo così un certo grado di attenzione da parte dei media sportivi internazionali.

Arabia Saudita

Concludiamo la lista con il rappresentante più recente: il calcio saudita. La Saudi Professional League esiste dagli anni '50 e, sebbene in passato avesse fatto alcuni acquisti di rilievo, la vera esplosione mediatica è arrivata solo quando l'Al Nassr ha firmato Cristiano Ronaldo nel 2023. Il Public Investment Fund saudita ha preso il controllo dei quattro principali club del Paese, mentre il Ministero dello Sport e l'azienda petrolifera Saudi Aramco hanno acquisito altri club. Tutto ciò fa parte del programma di diversificazione Saudi Vision 2030.

Dopo l'arrivo di Ronaldo, è partita un'ondata di acquisti senza precedenti tra le "leghe esotiche": non solo sono arrivati veterani importanti come Karim Benzema e Neymar, ma anche giocatori più giovani desiderati dai grandi club europei, come Sergej Milinkovic-Savic, e perfino giovani promesse come Gabri Veiga.

Quanto sia sostenibile a lungo termine il modello saudita resta da vedere. A prima vista, sembra più solido rispetto a quello cinese o indiano, e poiché i club sono essenzialmente di proprietà dello Stato, che dispone di risorse immense, è improbabile che affrontino crisi finanziarie. La vera domanda è se la lega riuscirà a rimanere attraente anche per giocatori all'inizio o nel pieno della carriera.